2013 – Linee oltre la forma
Villa Godi Malinverni, Lugo di Vicenza 26-27 ottobre 2013
Giovanni Boffa ancora una volta ci sorprende e ci regala, con travolgente passione, una nuova interpretazione del proprio legame con la Natura, che si rivela perenne musa ispiratrice della produzione dell’artista. In tutto il suo lavoro si sente continuamente il richiamo al mondo naturale e alla sua primitiva forma, alla sua capacità di esprimersi in infinite sembianze e suoni. E’ un rapporto così intenso da indurre il maestro a lasciare il resto del mondo fuori dalle porte del proprio studio per non essere disturbato nella segreta ricerca del senso ultimo e impercettibile di un colloquio, a volte impetuoso a volte dolcissimo, con un mondo che non ha bisogno dell’uomo. Boffa, in questo, si sente umile interprete di una manifestazione così perfetta e seducente da non lasciare spazio ai suoni, alle parole, alle vaghe e vacue discussioni di chi vuole imbrigliare i cicli misteriosi della vita in paradigmi estetici e cognitivi predefiniti. Questa mostra ne è un esempio. Rappresentare non gli è più sufficiente. Cercare di cogliere l’elemento perfetto non lo soddisfa più! Una certa qual ansiosa necessità di sublimare la forma si è insinuata nella sua opera artistica. Le linee sfuggono alla forma verso l’infinito in una sorta di eco spaziale tale da indurre a chiederci se le linee ci portino alla forma o se avvenga il contrario.
E’ questo anelito all’infinito che ci colpisce e che ci fa restare muti nelle spiegazioni e sordi alle interpretazioni perchè ognuno di noi perde il suo sguardo, sia cercando il centro, sia cercando oltre il contorno il confine fisico che è solo un argine a cui umanamente sempre ci ancoriamo. Giovanni Boffa ci lancia una sfida con queste opere. Una sfida che è anche un monito alla nostra presunzione umana di riuscire sempre a circoscrivere i nostri pensieri, i nostri sentimenti alle solite dimensioni fisiche: e ci proietta in una dimensione spaziale e temporale che ci lascia indifesi, ma non indifferenti. Ci spinge a guardare oltre i nostri stereotipi moderni, deformati dal senso comune che stordisce e congela il nostro vissuto. Ogni sua opera, ogni sua singola pennellata, ogni minuziosa curva delle sue infinite linee sono richiami alla vita, con la forza che solo un’incessante ricerca della perfezione può dare. E’ il mare con la sua indomabile potenza e capacità di vivere e far vivere mille altre forme di vita in una poliedricità incalcolabile a trascinare l’artista in questo magnetico percorso di sperimentazione, solitario e sofferto, ma intensamente voluto. Solo ciò che si ama profondamente, e a prescindere dal resto che lo circonda, può essere lasciato all’infinito: poco è lo spazio e troppo breve il tempo per poterlo rappresentare per sempre.
V.B. – R.M.
Lugo di Vicenza, 25 ottobre 2013